…aspettando il nuovo Ministro dello Sport

…aspettando il nuovo Ministro dello Sport
Timori e speranze del comparto sportivo dilettantistico

Iniziato già da qualche settimana, in queste ore, impazza il “totoministri”! Come noto, da Costituzione, il Presidente del Consiglio predispone una lista, la presenta al Presidente della Repubblica e, successivamente, avviene la nomina diretta dal Quirinale su “suggerimento” del Premier. Molti sono stati e presumo sino all’ultimo istante, saranno, i nodi da sciogliere; dal Ministro dell’Economia, a quello degli Interni, da quello della Giustizia a quello dello Sviluppo Economico, da quello del Lavoro a quello dei Rapporti con la UE, per passare poi dalla Difesa agli Esteri, e via discorrendo.

Con un po’ di inquietudine non trovo in rete, o trovo sporadicamente, notizie su chi potrebbe essere il prossimo Ministro dello Sport, e mi chiedo se ciò derivi dal fatto che il nome esiste già ed è ampiamente condiviso dalle forze politiche che sosterranno il prossimo Governo ovvero se tale “dimenticanza” sia invece dovuta al fatto che il dicastero in questione venga considerato di “minore importanza”; se così fosse ci troveremmo di fronte ad una iniziale pericolosa sottovalutazione del compito che attende colui che andrà a presiedere la governance dello Sport in Italia.

Ciò alla luce (vedi il mio punto di vista della scorsa settimana http://www.ambrosiepartners.it/articolo.php?id_articolo=619) di quanto contenuto nel “Contratto di Governo Lega/M5s, dove si prevede che “Spetti al Governo il ruolo di controllore delle modalità di assegnazione e di spesa delle risorse destinate al Coni”,  e che, “allo stesso tempo spetti al Governo il compito di emanare le linee guida fondamentali relative al sistema sport e alla pratica motoria nel loro complesso” ed infine che, “fatta salva l’autonomia e la discrezionalità delle scelte di natura tecnico – sportiva, che rimangono in capo al Coni, è necessario che il Governo sia compartecipe delle modalità con le quali vengono spesi e destinati i contributi pubblici assegnati al CONI e trasmessi, poi, alle Federazioni”.

Se queste sono le premesse, dovremmo aspettarci una figura di alto profilo, competente nella materia e con idee ben chiare in merito alle problematiche che occorrerà affrontare.

A dire il vero già da qualche mese un nome circola, ed è quello di Domenico Fioravanti, due volte campione olimpico nel nuoto a Sydney 2000; per la prima volta  il nome venne indicato nella lista inviata dal Movimento 5 stelle al Quirinale e contemporaneamente lo annunciò Alessandro Di Battista nel corso dell’evento “Sport e legalità” (febbraio 2018), organizzato per presentare il programma dello sport dei Cinque Stelle.

A caldo il candidato Ministro ebbe a dichiarare: “È un grande privilegio, qualora ci fosse il governo 5 Stelle, ricoprire questa carica, e nel tempo stesso è una grande responsabilità. Sono un uomo dello sport al servizio dello sport”.

Gli fece subito eco il Presidente del CONI Giovanni Malagò che in un’intervista ebbe a dire: “Bene, è un atleta, una persona giovane e pulita. Non posso che essere contento, se di sport si occupano uomini di sport è sicuramente una bella cosa. E poi è anche socio del Circolo Aniene, è ancora tesserato...”

Domenico Fioravanti, 40 anni, in occasione delle elezioni politiche del 2018, si candidò alla Camera dei Deputati nel Collegio uninominale di Torino- Barriera di Milano col Movimento 5 stelle; gli esiti lo videro tuttavia sconfitto dal candidato del centro-destra Roberto Rossi

Non conosco Domenico Fioravanti, candidato, pare, come detto, a divenire Ministro allo Sport, né ho letto di suoi interventi in tema di sport dilettantistico, tantomeno conosco il suo pensiero sull’argomento; la sua fama è, per ora, solo legata ai suoi indubbi successi sportivi; qualora fosse lui il prossimo rappresentante delle Istituzioni per il comparto sportivo, voglio sin da ora augurargli ogni successo e fortuna.

Tuttavia non posso non ignorare che la giovane età e la lunga carriera sportiva, verosimilmente, gli abbiano lasciato poco tempo da dedicare alle molte “problematiche” che affliggono il settore al quale, noi Professionisti, ci dedichiamo da tempo.

Non voglio neppure iniziare ad elencare, ad uno ad uno, i problemi, tuttora irrisolti che il futuro Ministro dovrà affrontare già da subito, alcuni dei quali andranno ad incidere profondamente sulle realtà sportive dilettantistiche; a breve (metà luglio), tanto per cominciare, occorrerà occuparsi di quanto il CONI delibererà  in tema di compensi agevolati agli Sportivi Dilettanti, di cui tanto si è detto e scritto, delle nuove Società Sportive Dilettantistiche Lucrative, del nuovo Registro CONI, problematiche tutte che, se si sarà coerenti con quanto annunciato nel Contratto di Governo, non potranno  non vedere il Ministro in prima fila, atteso il ruolo che  intende assumere nei riguardi dello Sport in Italia.

Sarà sufficiente, a quel punto, “essere uomini di sport” o servirà anche conoscere profondamente la materia!? E allorché ci sarà da parlare di Sport Dilettantistico e Terzo Settore, saremo in grado di sostenere le nostre tesi, di proporre alternative e soluzioni, insomma, di tirare fuori dal pantano in cui si è affossato, dalle contraddizioni in cui è caduto, dalle antinomie irrisolte, dalle palesi discordanze nel tempo emerse, lo sport dilettantistico?

L’auspicio è che il nuovo Ministro, chiunque sia, si avvalga di una squadra di persone capaci che abbiano veramente a cuore lo Sport e che siano liberi di pensare e di agire a favore del movimento dilettantistico, scevri da condizionamenti politici e diktat di parte; è quanto si attendono le migliaia e migliaia di volontari e di sportivi che gravitano intorno a questo mondo che tanto ci piace, ma che tanto ci angoscia per le incertezze che ancora lo pervadono.

Verona, 25 maggio 2018

Leonardo Ambrosi